SOSTEGNO PSICOLOGICO DOMICILIARE

Il crescente stato di inattività provoca un aumento delle rimuginazioni, dei pensieri negativi e dei sentimenti depressivi ed il desiderio di isolamento è solo l’inizio di un circolo vizioso che si autoalimenta e da cui sembra faticoso o addirittura impossibile vedere una via d’uscita.

A chi è rivolto l’intervento psicologico domiciliare?
L’intervento psicologico domiciliare ha lo scopo di favorire il recupero e lo sviluppo delle capacità della persona, facendogli acquisire una maggiore fiducia in se stesso, aumentando il livello di autostima ed intervenendo e potenziando le risorse personali.

Se opportuno, l’intervento potrà essere anche per i familiari che necessitano un sostegno nella relazione con il paziente, con l’obiettivo di migliorare le dinamiche relazionali del sistema in cui la persona si trova a vivere, spesso gravate o sconvolte dal vissuto di malattia.

Quando richiedere un intervento psicologico domiciliare?
Le situazioni problematiche che possono richiedere un intervento psicologico domiciliare sono le seguenti:

  • Malattia oncologica, terminale.
  • Situazioni mediche di post-acuzie: incidenti, operazioni, post dimissioni ospedaliere.
  • Lutto con forti sentimenti depressivi.
  • Sintomi tali da provocare uno stato di inattività e passività generalizzato e pervasivo.
  • Gravidanze a rischio e post-partum (perinatalità).
  • Minori (diagnosticati e non) con diverse tipologie di problematiche inerenti alle più diverse modalità relazionali disfunzionali.
  • Soggetti con disabilità psichica e/o fisica.

In che cosa consiste l’intervento psicologico domiciliare?
Presupposto indispensabile per l’efficacia terapeutica dell’intervento di assistenza psicologica a domicilio è un’attenta valutazione del caso specifico, della singola situazione e delle esigenze dell’individuo, dei possibili obiettivi condivisi e concordati con la persona e i familiari.

La prima fase dell’intervento prevede l’analisi del bisogno, la valutazione della situazione/problema, la restituzione delle indicazioni volte alla sua gestione.

La seconda fase è finalizzata a stimolare risorse presenti nella persona e nella famiglia ed alla gestione del vissuto emotivo.

Quali sono gli obiettivi che ci si prefigge tale intervento?

  • Promuovere la qualità di vita ed il benessere dell’individuo.
  • Aiutare la persona a recuperare le abilità che possono essere state compromesse o non ancora raggiunte (cura di sé, grado di autonomia sufficiente alla gestione dei principali aspetti della vita quotidiana, sviluppo o miglioramento delle capacità relazionali).
  • Stimolare il recupero di un progetto di vita, sollecitando e promuovendo repertori comportamentali in linea con interessi e valori personali.
  • Individuare e rivalutare le risorse e le potenzialità che appartengono alla singola persona.
  • Individuare e superare condotte di evitamento.
  • Confutare idee di inadeguatezza ed incapacità.
  • Riattivare nella persona l’aspetto comportamentale, ristabilendo rinforzi positivi nel contesto di vita attuale.
  • Fornire supporto alla famiglia e alla persona, promuovendo lo sviluppo della rete sociale.
  • Promuovere all’interno del nucleo familiare comportamenti funzionali alla gestione di alcuni aspetti della sintomatologia della persona e individuare eventuali comportamenti che mantengono la sintomatologia.

“In mezzo ad ogni difficoltà si trova sempre un’opportunità.”

 

< TORNA INDIETRO